Dal Ben S.p.A.: siamo pronti a ripartire e riusciremo a farlo!

Presentiamo un interessante e graditissimo intervento fornito da chi si trova in prima linea in questa che per molti aspetti è una vera e propria guerra. Ci riferiamo al Titolare della Dal Ben Spa, giovane ma affermatissima azienda del Veneto Orientale (l'anzianità non supera i trent'anni) leader nel suo settore. Opera (di moda il codice ATECO, 25.62, ovvero "Lavorazioni di Meccanica generale") nel campo  della Progettazione e Costruzione di Carpenteria, delle Lavorazioni meccaniche e del relativo Montaggio, del Piping e dei Riporti: si è aggiunto, negli ultimi anni, il settore Idroelettrico.

L'azienda è presente con sei stabilimenti su una superficie (coperta) di 22mila mq., impegnando 120 dipendenti (personale giovane, qualificato e molto motivato). Il trend in continua crescita vede per il 2019 un fatturato attorno ai 20 milioni di euro, con una presenza ormai consolidata a livello Mondiale (ndr. dove spicca anche il Nord Europa!). Metodologia commerciale applicata? In sintesi, "Il Passa Parola"!

"Fine febbraio 2020, il blackout. Parto da quei giorni in cui tutto ciò che stavo progettando ha iniziato pian piano ad essere più offuscato, come quando, nel bel mezzo di una strada, ci si trova dentro ad un banco di nebbia. Ho dovuto frenare la mia corsa e come me moltissime altre aziende. Improvvisamente mi sono ritrovato davanti ad un altra grande sfida, che mai nella vita mi sarei aspettato di dover affrontare. In pochi giorni, ci siamo imbattuti in una delle più grandi emergenze sanitare degli ultimi anni la quale sta portando inevitabilmente ad una grave crisi economica a livello mondiale.

Il Consiglio dei ministri dopo essersi riunito, ha emesso un DPCM che imponeva la chiusura forzata di tutte le aziende, fuorché quelle che rientravano in determinati codici ATECO Dal mio punto di vista, contrariamente a quanto deciso dal nostro Governo, non avrei chiuso le imprese che sarebbero state in grado di rispettare, con assoluto rigore, le regole necessarie per garantire la sicurezza e la salute di tutti i dipendenti.

Nella mia azienda ad esempio, ho attuato fin da subito, e in maniera più restrittiva rispetto a quanto previsto dal decreto, delle istruzioni operative atte a tutelare la salute di tutto il personale. Tutti i miei dipendenti hanno dimostrato fin da subito grande collaborazione e senso di responsabilità.

Come tutti sappiamo, il tessuto nazionale italiano è formato principalmente da Piccole e Medie Imprese manifatturiere che rappresentano la ricchezza del nostro paese. La chiusura imposta a tutte le imprese Italiane, per un periodo così lungo, non potrà che aggravare lo stato della nostra economia ed il futuro delle aziende e come conseguenza, alcune di loro falliranno. Purtroppo, noto un'Europa molto distaccata e fredda nei confronti dell'Italia.

D'altra parte, ci troviamo, ormai da parecchi anni, rappresentati da Governi italiani non sempre interessati al bene della nostra nazione. Ad ora, il nostro Stato e l'Europa non hanno fornito nessun supporto concreto alle imprese che si sono ritrovate sole di fronte a questa situazione così grave e di vasta portata. Le misure messe in atto dal Governo, come il "Decreto liquidità non possono essere sufficienti per sostenere ed aiutare le aziende, anzi penso che sia solo una misura per indebitarle ulteriormente. Per questo motivo, ritengo fondamentale il supporto di Confindustria e confido che riesca a creare, con maggiore determinazione e incisività, un tavolo di lavoro con il Governo per portare il grido d'aiuto degli industriali e trovare degli strumenti per sostenere tutte le imprese ed evitare, nel modo più assoluto, un incremento della disoccupazione.

In questo quadro economico ormai compromesso, il debito pubblico è destinato ad aumentare enormemente e l'onere di ripagarlo spetterà agli imprenditori. Chiediamo solo di essere messi nelle condizioni di poter produrre e allora non molleremo. Abbiamo nel DNA coraggio, audacia, visione e competenze. La nostra responsabilità è quella di salvare le aziende, i posti di lavoro, l'economia Italiana e il futuro dei giovani. Sono sicuro che da tutto questo ne usciremo ancora più forti. Fortunatamente la mia azienda è solida e sono certo che si rialzerà anche questa volta. Ci vorrà tanta tenacia per tornare a realizzare progetti che mi ero prefissato prima della pandemia, ma sono certo che, grazie alla forza delle persone che mi circondano e dei miei dipendenti, tutto questo sarà ancora possibile. Siamo pronti a ripartire e riusciremo a farlo!"

Dal Ben Gabriele - Presidente Dal Ben S.p.A.


Fonte: Dirigenti nordest - Federmanager - Anno XXI - n.3-4


Delegazione di Confindustria in visita alla Dal Ben di San Stino

VENEZIA. L’evoluzione dal 1987 ad oggi, gli investimenti, l’organizzazione, l’incremento dei dipendenti e dell’attività sino a diventare azienda leader in Italia nella realizzazione di impianti per il settore siderurgico. Sono i temi che hanno richiamato l’attenzione di Confindustria Venezia e Rovigo, giunta mercoledì a San Stino di Livenza (Ve) con la delegazione “Seniores” per conoscere da vicino la Dal Ben Spa.

“Il gruppo Seniores – osserva il presidente Giorgio Borin - è composto da imprenditori e dirigenti che per lunghi anni si sono distinti con le proprie attività al servizio dell’industria. Durante l’anno effettuiamo visite in aziende strategiche del territorio che hanno qualcosa da raccontare e che vogliamo conoscere come esempio virtuoso del settore industriale”.

Ad accogliere la delegazione composta da 27 persone è stato il titolare Gabriele Dal Ben, il quale ha illustrato la storia dell’azienda e poi accompagnato gli ospiti a visitare il reparto di montaggio.

“Abbiamo trovato una realtà bella, positiva, in espansione – ha commentato al termine della visita Giorgio Borin - . Qui non siamo alla terza o quarta generazione ma in un’azienda di trent'anni, giovane, dove il suo fondatore la conduce tutt’oggi con un’enorme carica motivazionale, capacità gestionali,  apertura mentale, infatti sta ottenendo importanti risultati”.

“E’ stato un onore conoscere queste persone e confrontare le nostre esperienze e conoscenze – commenta il titolare Gabriele Dal Ben – . Fare impresa in questi tempi non è facile, forse non lo è mai stato, sentendo le loro esperienze ho riscontrato che abbiamo tutti le stesse caratteristiche: volontà, determinazione e un grande senso di responsabilità. Oggi ho dunque aggiunto un importante e ulteriore tassello della mia formazione”.

La Dal Ben Spa è leader nella realizzazione di impianti per il settore siderurgico, specializzata nella costruzione di macchine e di componenti per la produzione e la lavorazione dei metalli. Lo scorso settembre l’Azienda ha inaugurato il sesto stabilimento a San Stino di Livenza dove opera complessivamente su 22 mila metri quadrati di superficie, avvalendosi di 120 dipendenti.  L’anno corrente chiuderà con un fatturato stimato in circa 20 milioni di euro.


Fonte: Delegazione di Confindustria in visita alla Dal Ben di San Stino - La Nuova Venezia (gelocal.it)


L'azienda va bene, il titolare divide gli utili con i dipendenti

SAN STINO DI LIVENZA. L’azienda è in continua crescita e il titolare decide di distribuire una parte degli utili ai suoi dipendenti. Succede a San Stino di Livenza, dove dal 1995 opera la Dal Ben S.p.A. di Gabriele Dal Ben. L’impresa, nata nel 1987 nella vicina Ceggia da un’intuizione del titolare, allora ventunenne, opera nel settore della siderurgia, costruendo macchine, o componenti, destinate ad impianti per la lavorazione e produzione dei metalli. L’impresa, che esporta i suoi prodotti in tutto il mondo, dagli Usa alla Russia, è specializzata in particolare nella costruzione di apparecchiature che costituiscono il “cuore” di impianti per fonderie, impianti di colata continua, laminazione a caldo e a freddo e di trattamento delle lamiere in genere.

Superata, non senza sforzi e fatiche, la crisi che ha colpito anche il ricco Nordest dal 2008 in poi, negli ultimi anni l’azienda ha conosciuto una continua crescita. Oggi conta circa 120 operai e quattro sedi, tutte dislocate nella zona produttiva di San Stino. Tra qualche settimana, in via Giuseppe di Vittorio 12, verrà inaugurato il quinto stabilimento, uno spazio moderno da 5.500 metri quadri, in cui non solo è stato allestito il reparto di montaggio, ma troverà posto anche la nuova sede legale e amministrativa. L’azienda ha già acquisito, sempre nella stessa via, un altro capannone da 8.500 metri quadrati, ora in fase di ristrutturazione, che potrebbe entrare funzione già il prossimo anno, con un contestuale incremento della forza lavoro.

In questo scenario di sviluppo, c’è spazio anche per la solidarietà sociale. Da due anni, infatti, il titolare, sostenuto dalla moglie e dai figli, che stanno seguendo dei corsi universitari con l’obiettivo di entrare presto in azienda, ha deciso di dividere una parte dell’utile con i suoi addetti. Per farlo ha attivato un progetto di welfare aziendale che ha come obiettivo quello di incrementare il benessere dei lavoratori e delle loro famiglie. Grazie ad una piattaforma online, viene assegnato ad ogni dipendente un credito spendibile in viaggi, benzina, cure mediche, spese per testi scolastici, abbonamenti in palestra, alimentari e altro ancora. Nel 2017 ogni dipendente, a prescindere dal ruolo che ricopre in azienda, ha ricevuto quasi mille euro. Nel 2018 la parte di utile assegnata agli operai è stata di 1800 euro a testa.

«Sapere che i miei “ragazzi”, grazie a questa iniziativa, stanno un po’ meglio – ha detto Gabriele Dal Ben – mi fa davvero felice. Considero la mia azienda un bene della società. È troppo facile prendere e portare la produzione all’estero. Io sono nato qui e voglio restare in questo territorio per farlo crescere. Ogni singolo dipendente, dal responsabile del settore amministrativo a chi si occupa delle pulizie, ha un suo ruolo e una sua importante funzione all’interno dell’azienda. Sono come pezzi dello stesso mosaico. Senza l’impegno e il contributo di tutti non saremmo arrivati dove siamo ora».

«Sono le persone a fare grandi realtà come queste - ha concluso Gabriele Dal Ben - ed è sulle persone che vanno fatti i primi investimenti. Destinare a loro una parte dell’utile significa coinvolgerli, renderli partecipi sull’attività che portiamo avanti e soprattutto significa dare loro delle motivazioni per continuare a dare il massimo, come hanno dimostrato di fare in questi anni».


Fonte: L'azienda va bene, il titolare divide gli utili con i dipendenti (ilgazzettino.it)