La fabbrica del domani per il benessere di tutti

San Stino di Livenza, 29 giugno. «La fabbrica del domani è una comunità dove si affermano nuovi paradigmi ed esigenze: la qualità della vita, il bilanciamento tra vita personale e lavoro, la crescita professionale, la flessibilità e la sicurezza con l'obiettivo di star bene in fabbrica e fuori». Queste le sfide del futuro a cui guardano i Giovani Imprenditori, secondo le parole di Alice Pretto, presidente dei Giovani Imprenditori Confindustria Veneto Est, che ieri ha introdotto la prima Assemblea Generale Pubblica del Gruppo tenutasi nello stabilimento dell’azienda Dal Ben a Sai Stino di Livenza. “Essere.Fabbrica del domani" il titolo scelto per l'evento, un chiaro richiamo alla volontà di guardare a una nuova generazione di capitani d'impresa e leader di domani. Ad aprire i lavori i saluti di Gabriele Dal Ben, Presidente e AD di Dal Ben S.p.A., che ha raccontato la propria storia quando appena ventenne si è trovato davanti a un bivio: scegliere se comprare la sua prima auto, oppure un tornio usato.

Inutile dire quale direzione abbia preso la sua storia, guardando al presente, ovvero un'azienda da 120 dipendenti, leader in diversi settori, dal siderurgico all’idroelettrico, e che guarda anche a nuovi mercati, come l'astrofisica e il nucleare. «Tutto ciò è stato possibile perché abbiamo saputo far star bene e valorizzare i nostri lavoratori — ha raccontato Dal Ben – Il primo dipendente assunto è ancora in azienda. Mai nessuno si è licenziato». Ai giovani imprenditori lancia un monito: «Fate il vostro lavoro con passione e responsabilità, investendo per fare in modo che le aziende che guidate siano sempre più sostenibili». Nel mondo del lavoro d'oggi ci sono però anche delle problematiche e lo sottolinea proprio Alice Pretto: «Oggi si sente dire sempre più spesso che le persone non hanno più voglia di lavorare, che sì licenziano troppo in fretta, complici anche i sussidi per gli inoccupati. Il 93% delle persone non sono contente sul proprio luogo di lavoro. Mi chiedo allora che futuro abbiamo davanti? Di cosa abbiamo bisogno per credere nel domani? Per credere che le nostre aziende passano essere competitive a livello globale?

Noi giovani imprenditori crediamo ancora che lavorare significa realizzare i propri sogni e vogliamo supportare le ambizioni dei giovani. Giovani che ci chiedono responsabilità, fiducia, e di saper diventare “fabbrica del domani”. Noi siamo qui per alimentare questa fiducia, puntando a fare la differenza». La fabbrica postmoderna è molto di più e di meglio d'una macchina per fare profitto, secondo gli industriali, una comunità di persone legate da passioni, conoscenze e scelte condivise, volte alla crescita professionale prima del reddito, come conferma una parola tipica della cultura d'impresa: competitività che affonda le radici nel lessico latino “cum” e “petere”: muoversi insieme verso un orizzonte comune. Concetto che ha richiamato anche Leopoldo Destro Presidente Confindustria Veneto Est: «La fabbrica del futuro dovrà avere al centro l’uomo e le relazioni con l’uomo. Per questo è fondamentale investire sul welfare aziendale. Dobbiamo guardare anche al territorio che sta attorno a noi, per essere tutti assieme, perché le sfide future le vinciamo tutti assieme», Come dovrebbe essere la fabbrica del domani se l'è quindi chiesto Marina Puricelli, del Dipartimento di Management e Tecnologia Università Bocconi, chiudendo l'assemblea. La risposta che si è data è di fabbriche guidate da “famiglie”, che sappiano guardare ai bisogni e al benessere dei propri lavoratori, come anche alla cura e alla qualità del lavoro prodotto, che sappiano riconoscere il merito, senza compromessi. Fabbriche guidate da imprenditori senza manie di onnipotenza e che sappiano focalizzarsi su uno specifico core business. Fabbriche guidate da imprenditori che abbiano speranza nel futuro. «Ma in fondo — ha concluso Puricelli — la “fabbrica del domani” è già qui in moltissime realtà, guidate da imprenditori temerari, ma con i piedi per terra. Dove le persone non rappresentano numeri».


La Dal Ben S.p.A. accoglie il Ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti

San Stino di Livenza, 5 maggio. Oggi, presso la sede della Dal Ben S.p.A., si è svolta una visita di grande rilevanza. Il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha avuto l'opportunità di conoscere da vicino una realtà locale di spicco nel settore industriale.

La visita del Ministro rappresenta un importante momento di valorizzazione dell'industria locale e delle sue eccellenze. Accolto con entusiasmo dalla famiglia Dal Ben, Giorgetti ha avuto l'opportunità di apprezzare i valori, i prodotti e gli obiettivi dell'azienda.

Durante l'incontro, sono stati affrontati temi di grande importanza per lo sviluppo economico del Paese, come l'innovazione, la sostenibilità e le prospettive future del settore manifatturiero italiano. "Realtà come quella della Dal Ben rappresentano il miracolo italiano", ha dichiarato Giorgetti durante la visita, "sorrette dal coraggio di imprenditori che sono sostenuti dalla famiglia. L’imprenditore raccoglie la sfida, ogni giorno va sui mercati, trova difficoltà, le supera, si afferma, dà ricchezza ai suoi dipendenti e alla società".

La Dal Ben, azienda specializzata nella progettazione e costruzione di macchine ed impianti, ha colto l'opportunità di presentare al Ministro i propri successi e le sfide affrontate nel contesto nazionale ed internazionale. Giorgetti ha mostrato grande interesse ed apprezzamento per l'esperienza e l'expertise maturate dall'azienda nel corso degli anni. "La Dal Ben rappresenta un'eccellenza nel settore manifatturiero italiano", ha affermato il Ministro, "l'impegno, la competenza e la passione dimostrate dalla famiglia Dal Ben e dai suoi dipendenti sono esempi da seguire. Questa visita conferma il mio impegno nel sostenere le imprese locali e favorire un ambiente favorevole allo sviluppo economico del nostro Paese".


 


Dal Ben S.p.A.: siamo pronti a ripartire e riusciremo a farlo!

Presentiamo un interessante e graditissimo intervento fornito da chi si trova in prima linea in questa che per molti aspetti è una vera e propria guerra. Ci riferiamo al Titolare della Dal Ben Spa, giovane ma affermatissima azienda del Veneto Orientale (l'anzianità non supera i trent'anni) leader nel suo settore. Opera (di moda il codice ATECO, 25.62, ovvero "Lavorazioni di Meccanica generale") nel campo  della Progettazione e Costruzione di Carpenteria, delle Lavorazioni meccaniche e del relativo Montaggio, del Piping e dei Riporti: si è aggiunto, negli ultimi anni, il settore Idroelettrico.

L'azienda è presente con sei stabilimenti su una superficie (coperta) di 22mila mq., impegnando 120 dipendenti (personale giovane, qualificato e molto motivato). Il trend in continua crescita vede per il 2019 un fatturato attorno ai 20 milioni di euro, con una presenza ormai consolidata a livello Mondiale (ndr. dove spicca anche il Nord Europa!). Metodologia commerciale applicata? In sintesi, "Il Passa Parola"!

"Fine febbraio 2020, il blackout. Parto da quei giorni in cui tutto ciò che stavo progettando ha iniziato pian piano ad essere più offuscato, come quando, nel bel mezzo di una strada, ci si trova dentro ad un banco di nebbia. Ho dovuto frenare la mia corsa e come me moltissime altre aziende. Improvvisamente mi sono ritrovato davanti ad un altra grande sfida, che mai nella vita mi sarei aspettato di dover affrontare. In pochi giorni, ci siamo imbattuti in una delle più grandi emergenze sanitare degli ultimi anni la quale sta portando inevitabilmente ad una grave crisi economica a livello mondiale.

Il Consiglio dei ministri dopo essersi riunito, ha emesso un DPCM che imponeva la chiusura forzata di tutte le aziende, fuorché quelle che rientravano in determinati codici ATECO Dal mio punto di vista, contrariamente a quanto deciso dal nostro Governo, non avrei chiuso le imprese che sarebbero state in grado di rispettare, con assoluto rigore, le regole necessarie per garantire la sicurezza e la salute di tutti i dipendenti.

Nella mia azienda ad esempio, ho attuato fin da subito, e in maniera più restrittiva rispetto a quanto previsto dal decreto, delle istruzioni operative atte a tutelare la salute di tutto il personale. Tutti i miei dipendenti hanno dimostrato fin da subito grande collaborazione e senso di responsabilità.

Come tutti sappiamo, il tessuto nazionale italiano è formato principalmente da Piccole e Medie Imprese manifatturiere che rappresentano la ricchezza del nostro paese. La chiusura imposta a tutte le imprese Italiane, per un periodo così lungo, non potrà che aggravare lo stato della nostra economia ed il futuro delle aziende e come conseguenza, alcune di loro falliranno. Purtroppo, noto un'Europa molto distaccata e fredda nei confronti dell'Italia.

D'altra parte, ci troviamo, ormai da parecchi anni, rappresentati da Governi italiani non sempre interessati al bene della nostra nazione. Ad ora, il nostro Stato e l'Europa non hanno fornito nessun supporto concreto alle imprese che si sono ritrovate sole di fronte a questa situazione così grave e di vasta portata. Le misure messe in atto dal Governo, come il "Decreto liquidità non possono essere sufficienti per sostenere ed aiutare le aziende, anzi penso che sia solo una misura per indebitarle ulteriormente. Per questo motivo, ritengo fondamentale il supporto di Confindustria e confido che riesca a creare, con maggiore determinazione e incisività, un tavolo di lavoro con il Governo per portare il grido d'aiuto degli industriali e trovare degli strumenti per sostenere tutte le imprese ed evitare, nel modo più assoluto, un incremento della disoccupazione.

In questo quadro economico ormai compromesso, il debito pubblico è destinato ad aumentare enormemente e l'onere di ripagarlo spetterà agli imprenditori. Chiediamo solo di essere messi nelle condizioni di poter produrre e allora non molleremo. Abbiamo nel DNA coraggio, audacia, visione e competenze. La nostra responsabilità è quella di salvare le aziende, i posti di lavoro, l'economia Italiana e il futuro dei giovani. Sono sicuro che da tutto questo ne usciremo ancora più forti. Fortunatamente la mia azienda è solida e sono certo che si rialzerà anche questa volta. Ci vorrà tanta tenacia per tornare a realizzare progetti che mi ero prefissato prima della pandemia, ma sono certo che, grazie alla forza delle persone che mi circondano e dei miei dipendenti, tutto questo sarà ancora possibile. Siamo pronti a ripartire e riusciremo a farlo!"

Dal Ben Gabriele - Presidente Dal Ben S.p.A.


Fonte: Dirigenti nordest - Federmanager - Anno XXI - n.3-4


Delegazione di Confindustria in visita alla Dal Ben di San Stino

VENEZIA. L’evoluzione dal 1987 ad oggi, gli investimenti, l’organizzazione, l’incremento dei dipendenti e dell’attività sino a diventare azienda leader in Italia nella realizzazione di impianti per il settore siderurgico. Sono i temi che hanno richiamato l’attenzione di Confindustria Venezia e Rovigo, giunta mercoledì a San Stino di Livenza (Ve) con la delegazione “Seniores” per conoscere da vicino la Dal Ben Spa.

“Il gruppo Seniores – osserva il presidente Giorgio Borin - è composto da imprenditori e dirigenti che per lunghi anni si sono distinti con le proprie attività al servizio dell’industria. Durante l’anno effettuiamo visite in aziende strategiche del territorio che hanno qualcosa da raccontare e che vogliamo conoscere come esempio virtuoso del settore industriale”.

Ad accogliere la delegazione composta da 27 persone è stato il titolare Gabriele Dal Ben, il quale ha illustrato la storia dell’azienda e poi accompagnato gli ospiti a visitare il reparto di montaggio.

“Abbiamo trovato una realtà bella, positiva, in espansione – ha commentato al termine della visita Giorgio Borin - . Qui non siamo alla terza o quarta generazione ma in un’azienda di trent'anni, giovane, dove il suo fondatore la conduce tutt’oggi con un’enorme carica motivazionale, capacità gestionali,  apertura mentale, infatti sta ottenendo importanti risultati”.

“E’ stato un onore conoscere queste persone e confrontare le nostre esperienze e conoscenze – commenta il titolare Gabriele Dal Ben – . Fare impresa in questi tempi non è facile, forse non lo è mai stato, sentendo le loro esperienze ho riscontrato che abbiamo tutti le stesse caratteristiche: volontà, determinazione e un grande senso di responsabilità. Oggi ho dunque aggiunto un importante e ulteriore tassello della mia formazione”.

La Dal Ben Spa è leader nella realizzazione di impianti per il settore siderurgico, specializzata nella costruzione di macchine e di componenti per la produzione e la lavorazione dei metalli. Lo scorso settembre l’Azienda ha inaugurato il sesto stabilimento a San Stino di Livenza dove opera complessivamente su 22 mila metri quadrati di superficie, avvalendosi di 120 dipendenti.  L’anno corrente chiuderà con un fatturato stimato in circa 20 milioni di euro.


Fonte: Delegazione di Confindustria in visita alla Dal Ben di San Stino - La Nuova Venezia (gelocal.it)